La segreteria ACLI in Famiglia alla Ministra del Lavoro per l’emergenza coronavirus

La famiglia è un particolarissimo datore di lavoro. Purtroppo, in questa difficile fase per il Paese, rischia più di altre contesti lavorativi di vedersi colpita, sia per le difficoltà che incontra sia per l’incertezza su come gestire il lavoratore che ha assunto. In molti casi il susseguirsi di Dpcm, a seguito della diffusione del Covid 19 e la prescrizione imposta alle famiglie tutte ed in particolare ai nuclei familiari con presenza di anziani di mantenere un sostanziale autoisolamento, ha avuto un pesante impatto anche sul lavoro domestico. In particolare il personale dedito alla cura della casa (colf) ha subito l’allontanamento temporaneo dalle famiglie per timore del contagio, con significativo impatto sul reddito delle lavoratrici e dei lavoratori. Riteniamo, per questa ragione, che al personale domestico di cura della persona dovrebbe essere riconosciuta la cassa integrazione in deroga, con pagamento diretto da parte dell’INPS; potrebbe ipotizzarsi di considerare un numero massimo di ore settimanali pari a quelle dichiarate mediamente negli ultimi 12 mesi, con una soglia di intervento dell’80%, nei limiti del massimale ordinario. Un discorso diverso riguarda la posizione delle lavoratrici e dei lavoratori dediti alla cura della persona (cosiddette badanti). In questo caso non è necessario un sussidio al lavoratore se non si è avuta una cessazione del rapporto di lavoro, ma piuttosto un aiuto alla persona assistita e alla famiglia che, in molti casi, svolge funzioni aggiuntive di caregiver, tenuto conto della necessità di ricorrere ad ulteriori aiuti esterni per far fronte ad esigenze contingenti quali l’approvvigionamento (soprattutto di alimenti e medicinali) in ragione del necessario auto isolamento. Ai Ministeri competenti chiediamo inoltre che venga disposta per questa particolare categoria di “datori di lavoro” la sospensione del pagamento dei contributi del I quadrimestre 2020 oltre ad azioni di chiarimento delle problematicità che le famiglie incontrano nella gestione della sicurezza con il proprio “dipendente”